Un giorno un conoscente mi ha chiesto di scrivere una favola per un suo progetto universitario. Quando mi ha detto che argomento gli serviva che trattassi, ho risposto: “No, non ci riesco!”
Poi, però, non ho resistito, ho accettato la sfida con me stessa… La favola l’ho scritta ed è dentro a questo libro. Così è iniziata la voglia di parlare di cose “difficili, molto difficili”. Perché con i bambini è giusto parlare di tutto, si deve parlare di tutto con loro!
Perché noi, grandi, dobbiamo dar loro la possibilità di inserirsi piano in un mondo spesso ingiusto, seguendo i loro passi per non lasciarli andare allo sbaraglio in ambienti “difficili, molto difficili”. Queste sono favole, sì, ma con le favole si possono dire tante cose: possiamo dirle in modo leggero, scherzoso, divertente, ironico, giocoso… ma sempre pieno di vita vera che, in questo modo, riusciamo a presentare a degli ascoltatori nuovi, che prepariamo a camminare da soli lungo la strada della loro vita.
E così “Una favola può”. Eccome se può! Può vincere qualsiasi sfida! La parola leggera che ci fa sorridere ci accompagna, comunque, a capire argomenti complicati da spiegare spesso anche a noi stessi: qualsiasi tema può essere trattato, spiegato, presentato, discusso in questo modo! Di queste tematiche ho parlato anche con miei figli, a suo tempo. Ora ne parlo con tutti voi con un sorriso, convinta della magia meravigliosa che sanno creare le favole!
EDITORE: L’Orlo della Cultura, 2018
ILLUSTRAZIONI DI: Miriam Serafin (miriam.giulia.serafin@gmail.com)
IMPAGINAZIONE: Gam Grafica di Andrea Macelloni
EDITOR E COORDINAMENTO EDITORIALE: Daniela Rossi
ISBN 978-88-99588-86-1
Le Favole
La gazza avida
Io e mio fratello ci siamo appena trasferiti e qui, vicino a casa, c’è un parco bellissimo dove abbiamo conosciuto amici nuovi!
Peccato che non tutti gli uccellini siano stati simpatici con me…
Ma ora ho capito: non siamo fatti tutti allo stesso modo, a volte qualcuno si comporta proprio male male.
L’importante è saper rimanere se stessi, bravi, giusti, corretti anche quando altri vicino a noi non lo sono: non ci si deve mai far trascinare in comportamenti sbagliati.
Altrimenti diventiamo sbagliati anche noi!
E io, invece, voglio continuare a sorridere!
Il mulo che non voleva ragliare
Io mi chiamo Casimiro.
Ora sono felice, ma non credevo ci sarei mai riuscito…
Io non sto bene come gli altri: ho un problema che mi limita e questo mi ha fatto sentire molto triste, diverso, pieno di malinconia… tanto da non voler parlare con nessuno!
Ma i miei amici splendidi mi hanno fatto capire che non ero solo e soprattutto che non ci si deve mai abbattere!
Affrontare i problemi fa parte della vita: se non lo fai, non riesci a vivere completamente!
Amici sottosopra
Caspita, non è facile riuscire a capirsi con chi è diverso da noi: parla in un modo strano, si comporta in maniera strampalata…
Ma non siamo fatti tutti uguali e non viviamo tutti allo stesso modo e così, a volte, capita di sentirci estranei e diversi.
Io però ho capito il trucco: chiudo gli occhi per non fermarmi alle apparenze e ascolto dentro, senza sentire con le orecchie, ma con il cuore.
Perché quello che vediamo e che sentiamo può confonderci e farci capire le cose in modo sbagliato!
Credetemi, ascoltarsi dentro funziona!
Provate con me?
L’albero dello scoiattolo
Un disastro!
Qualche volta succede che lo viviamo da vicino e il nostro cuore piange per chi ne viene colpito.
Ma chi lo vive davvero rimane anche senza la capacità di piangere, perché non sa più ricordare nemmeno le lacrime…
E allora, quando non rimane più nulla, la cosa più bella che puoi regalare a chi è stato colpito dalla sfortuna è il tuo sorriso trasformato in un abbraccio infinito!
Un abbraccio accoglie, gratifica, consola, sostiene, avvolge, ripara, conforta…
Vieni anche tu!
Ad abbracciare con noi.
Lo scoglio arrabbiato
A volte proprio non ce la facciamo più: siamo talmente esasperati che qualsiasi cosa ci sembra preferibile a quello che stiamo vivendo e agiamo senza pensare, così d’istinto.
È la cosa peggiore che possiamo fare!
Eh già, ve lo dico io che ho fatto questo sbaglio enorme.
A proposito io sono Rupo, lo scoglio, e ho combinato davvero un guaio impossibile da risolvere.
Quindi, vi prego, non fate come me!
Le cose vanno sempre pensate molto bene, prima di doversi pentire per tutta la vita degli errori fatti e non poter mai più tornare indietro!
Leggi la mia storia, dai: vedrai che mi darai ragione!
Il riccio e il temporale
Caspita, che paura ho avuto con il temporale!
Quel rumore tremendo del tuono e tutto quel buio!
Adesso però, quando ci penso sorrido.
Eh sì, tutti abbiamo paura di qualche cosa, ma io sono stato fortunato: il mio amico Tonino mi ha spiegato come affrontare queste situazioni.
Ora è tutto passato e ogni volta che arriva il temporale o il buio io penso a lui e sorrido!
Perché affrontare le nostre paure è il “gioco” che ci fa diventare grandi!
Il capriolo che si fidava troppo
Sarebbe bello che le persone si comportassero sempre in modo giusto e corretto, ma non ci si può fidare perché non funziona così, ve lo assicuro.
Io sono Damiano e mi fidavo sempre di tutti e tutto…
Non voglio spaventarvi, solo dirvi che non tutto il mondo è buono e bisogna stare attenti a chi crediamo sia nostro amico.
A volte è meglio non fidarsi che credersi così bravi da capire ogni situazione.
Meglio imparare a stare attenti e valutare bene le cose, anche se questo ci obbliga a vivere in modo meno spensierato.
Ma dobbiamo imparare, per volerci bene!
L’amico a metà
Sono Verdino, il ranocchio della favola.
Sì, mi piaceva molto starmene per conto mio, isolato, solo, a pensare alle mie cose, a fare i miei giochi senza interferenze esterne…
I miei giochi solitari mi piacciono, sono il mio hobby.
Ma poi ho capito: isolarsi non è vivere!
Non posso permettere al mio hobby di chiudermi in una prigione solitaria: è così bello avere degli amici, ridere e scherzare con loro, scambiarsi idee, opinioni, momenti di gioco insieme!
La vita è quella vissuta col mondo nel mondo!
E il tempo per giocare non deve prendersi tutto il tempo nella mia vita.
Il gioco della tolleranza
Sì, lo so, non era compito mio insegnare loro cos’è, io dovevo solo consegnare i cuccioli…
Ma come facevo a non aiutare quella povera mamma?
La tolleranza è il dono più bello che possiamo fare agli altri e a noi stessi!
Perché ci insegna ad accettare e amare la diversità come una cosa che ci può completare, come un regalo del mondo e che ci fa sentire ricchi nel nostro modo di essere unici e diversi.
La tolleranza è proprio questo: la capacità di accettare le differenze tra di noi e questo è il modo più bello di amare perché è rispetto!
E in questo noi cicogne siamo delle vere professioniste!
L’aquilone che volava da solo
Io e Lorenzo siamo diventati amici.
Ma è stato il primo amico per me… e io gli voglio davvero bene!
Nessuno mi aveva mai voluto parlare prima, tutti avevano solo paura di me.
E io mi sono sempre sentito così solo…
Lorenzo no, lui non ha mai avuto paura perché è un bambino speciale, come lo sono spesso le persone sensibili.
E, grazie a lui, io ho imparato a essere meno prepotente e a capire le vostre difficoltà.
Perché io vengo solo a riprendere ciò che finisce per custodirlo in un luogo sicuro…
E le stelle cadenti vie ne riportano il sorriso!
Sempre.